martedì 22 marzo 2011

World Mythology



http://www.windows2universe.org/mythology/worldmap_new.html

Questo sito mostra una mappa su cui sono indicate le principali culture che vantano un ricco patrimonio mitologico. Tra queste troviamo: mitologia greca, romana, celtica, africana, egiziana, cinese, giapponese, indiana e tante altre. E' molto interessante!


IMAGEMAP

IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE

 
Orfeo era  figlio di Eagro, re della Tracia, e della musa Calliope (o, secondo altre versioni del mito, di Apollo e di Calliope). Ha preso parte alla spedizione degli Argonauti, cioè dei guerrieri che, guidati dall'eroe Giasone, a bordo della nave Argo erano andati alla ricerca del "vello d'oro", custodito da un terribile drago: però non sono state le battaglie e i pericoli di questa impresa che hanno reso famoso il suo nome, ma la musica e l'amore. 
Orfeo era un poeta e un musico. Le Muse gli avevano insegnato a suonare la lira, ricevuta in dono da Apollo. La sua musica e i suoi versi erano così dolci e affascinanti che l'acqua dei torrenti rallentava la sua corsa, i boschi si muovevano, gli uccelli si commuovevano così tanto che non avevano la forza di volare e cadevano, le ninfe uscivano dalle querce e le belve dalle loro tane per andare ad ascoltarlo.
La sua sposa era la ninfa Euridice, ma non era il solo ad amarla: c'era anche Aristeo e un giorno Euridice, mentre correva per sfuggire a questo innamorato sgradito, era stata morsa da un serpente nascosto tra l'erba alta ed era morta all'istante.
Orfeo allora aveva deciso di andare a riprendersela ed era sceso nell'Ade, nell'oscuro regno dei morti. Con la sua musica era riuscito a commuovere tutti: Caronte lo aveva traghettato sull'altra riva dello Stige, il fiume infer
nale; Cerbero, l'orribile cane con tre teste, non aveva abbaiato; le Erinni, terribili dee infernali (Aletto, Tisifone e Megera), si erano messe
TIZIANO, Orfeo ed Euridice, 1511 (Bergamo, Accademia Carrara)
a piangere. I tormenti dei dannati erano cessati (Tantalo non aveva più fame e sete...) e ogni creatura, compresi il dio Ade e sua moglie Persefone, aveva provato pietà per la triste storia dei due innamorati.
Così Ade aveva concesso ad Orfeo di riportare Euridice con sé, ma a un patto: Euridice doveva seguirlo lungo la strada buia degli inferi e lui non doveva mai voltarsi a guardarla prima di arrivare nel mondo dei vivi. 
L'addio tra Orfeo ed Euridice è scolpito su un bellissimo rilievo nel Museo Archeologico di Napoli.
Euridice è al centro della scena, e poggia la sua mano sinistra sulla spalla di Orfeo, con un gesto pieno di tenerezza e rassegnazione. Ma Orfeo è inconsolabile e con la sua mano tocca la mano di lei, una carezza che è anche un inutile tentativo di trattenerla.
Inutile, perché Hermes psycopompos ha intrecciato il suo braccio al braccio destro di lei, e con dolcezza ma anche con determinazione la trattiene accanto a sé: il suo compito sarà riportarla di nuovo, e stavolta per sempre, negli Inferi.
Nemmeno una parola, solo la forza dei gesti per rendere il dolore del distacco tra i due innamorati, e la inevitabilità del destino.
Orfeo resterà fedele al suo amore per Euridice e morirà ucciso dalle Menadi, le sacerdotesse di Dioniso, che lo faranno a pezzi, gettando i suoi resti nel fiume Ebro. La   
Rilievo con Orfeo, Euridice ed Hermes, copia di età augustea di un originale greco del V secolo a.C.di scuola fidiaca, marmo (Napoli, Museo Archeologico Nazionale)
sua testa, caduta sulla lira, resterà a galla sull'acqua, cosicché Orfeo continuerà a cantare: "Euridice" diceva "O mia misera Euridice!" / E lungo il fiume le rive ripetevano "Euridice". (VirgilioGeorgiche, IV, 525.). Così Zeus, commosso, deciderà di mettere la testa di Orfeo in mezzo al cielo, nella costellazione della Lira.
 

mercoledì 16 marzo 2011

Centrali nucleari in Giappone: rischio fusione nucleare


Le esplosioni delle centrali nucleari in Giappone risvegliano la paura di una fusione nucleare: destano infatti sempre più preoccupazione il rincorrersi degli aggiornamenti provenienti dal Giappone, dove si teme per le possibili conseguenze dell’esplosione della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, oltre che delle successive esplosioni.
Andiamo con ordine, cercando di ricostruire le drammatiche vicende di questi giorni. A seguito del devastante terremoto in Giappone, che aveva già provocato un violento Tsunami lo scorso 11 marzo, si è verificata la rottura del reattore nucleare 1 della centrale di Fukushima Daiichi.
L'esplosione della centrale nucleare ha provocato seri danni all’impianto di raffreddamento degli altri due reattori della stessa centrale, oltre ad aver danneggiato i reattori della centrale di Fukushima Daini, ad 11 chilometri da Fukushima Daiichi.
Gli impianti di raffreddamento dei reattori di ogni centrale nucleare sono indispensabili per scongiurare una fusione nucleare; per ciò che riguarda le centrali in Giappone, la speranza è che la struttura intorno al reattore sembra possa reggere, ma la tensione resta alta.
All’interno dei reattori, infatti, il liquido di raffreddamento ha raggiunto dei livelli troppo bassi, insufficienti ad assicurare la copertura delle barre di combustibile, che invece dovrebbero essere completamente sommerse dall’acqua. Ed invece, prima quelle del reattore 2, ed a seguire quelle degli altri due della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, sono state esposte all’aria, per più della metà della loro superficie.
Ciò significa che le stesse sono esposte a calore e conseguentemente determinano l’evaporazione dell’acqua rimanente e l’inevitabile aumento della superficie esposta.
Ciò che si teme di più, come dichiarato dalla Tokyo Electric Power Co, società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, è la fusione del nucleo dei reattori. Ed intanto il livello di radiazioni rilevato intorno a Tokio continua a salire, così come il dietrofront di molti governi europei riguardo al nucleare.

Centrali nucleari: benefici e rischi

Come penso tutti sappiano una centrale nucleare brucia Uranio e produce energia Elettrica, ma a differenza di una normale centrale termoelettrica, che brucia carbone, petrolio o gas, non sfrutta reazioni chimiche, ma reazioni di fissione, circa un milione di volte più energetiche a parità di massa di combustibile.
Il risultato è che, mentre una centrale termica media produce 50-100 Mw bruciando migliaia di tonnellate di combustibile, una centrale nucleare media produce circa 1000 Mw bruciando poche tonnellate di uranio.
Oltretutto, come si sa, i combustibili fossili dureranno per altri 50-60 anni, forse un po' di più, sicuramente non per l'eternità.
L'Uranio estratto in miniera durerà per altri 60-70 anni, ma c'è modo di estrarne in quantità quasi infinita dall'acqua di mare e da altri materiali comuni.
Oltretutto l'energia nucleare, in condizioni di funzionamento normale, ha un impatto ambientale molto minore delle centrali a carbone o a metano, e non produce né anidride carbonica né ceneri come le centrali a carbone.
 Il problema è che si ha produzione di scorie nucleari, (prodotti di fissione: cesio, stronzio, iodio, rubidio....) estremamente antipatiche da trattare.
Per le scorie si sono proposti tanti tipi di trattamento, dal bruciamento nel "Rubbiatrone" alla vetrificazione.
Al momento, per onestà intellettuale, bisogna dire che l'unico modo serio di disfarsi delle scorie è metterle in bidoni adeguatamente schermati (Quelli di progetto recente offrono garanzie veramente incredibili) in posti geologicamente stabili e adeguatamene monitorati.
E' esattamente quello che si fa con i rifiuti chimicamente tossici. Anzi, penso di poter affermare che per i rifiuti nucleari c'è attenzione molto maggiore. E vengono prodotti in quantità molto minore.

A nostro parere, le centrali nucleari ci permettono di sfruttare al meglio le risorse naturali senza provocare gravi danni all'ambiente. Tuttavia, l'uomo è esposto ad un rischio troppo grande ed è giusto chiedersi se valga la pena correre il pericolo di compromettere l'intera umanità e il nostro futuro.

mercoledì 9 marzo 2011

Commento all'immagine di google per la festa della donna

8 Marzo 2011 – Festa della Donna
Google festeggia insieme a noi il 100° anniversario internazionale della Donna dedicandogli il logo sulla sua famosissima Homepage.

 Cosa rappresenta la festa della donna?


Noi abbiamo festeggiato questa festa facendo gli auguri a tutte le donne!

La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. In Italia questa celebrazione si è tenuta per la prima volta nel 1911: nel 2011 si è tenuto il primo centenario.