mercoledì 8 giugno 2011

CONSIDERAZIONI SU LNV

A nostro parere, quest'anno abbiamo fatto dei lavori interessanti e spesso divertenti!! Ci è piaciuto visitare siti nuovi e scoprire qualche curiosità, ma anche affrontare fatti di cronaca e attualità! Non ci siamo mai annoiate nè stancate e speriamo che l'anno prossimo sia ancora meglio.

Luisa e Viktoriya

martedì 7 giugno 2011

IL NOSTRO ANNO SCOLASTICO!

Quest'anno scolastico è passato in fretta e fortunatamente è stato migliore dello scorso! Ci siamo trovate molto bene nella nuova classe e ci siamo impegnate molto. Infatti ora non ne possiamo più di studiare e non vediamo l'ora di goderci le meritate vacanze! Comunque ci siamo divertite e speriamo che l'anno prossimo sia ancora meglio!!!

Viktoriya & Luisa

giovedì 19 maggio 2011

Costruire mappe per cercare in rete: il metodo Sewcom

Cercare informazioni in Internet sta diventando
una necessità a scuola, nel lavoro ed
in ogni ambito sociale. Purtroppo le difficoltà
insite nell’uso dei motori di ricerca e
l’utilizzo inconsapevole di approcci cognitivi
poco efficienti ne limitano l’efficacia. La
maggior parte degli studenti dimostra di
non possedere ancora quelle abilità necessarie
a padroneggiare gli strumenti per il recupero
delle informazioni soprattutto nel
mettere a fuoco l’oggetto della ricerca e nel
selezionare i risultati. Tali difficoltà sono
dovute ad una mancata riflessione metacognitiva
sulla conoscenza di cui già si dispone
del tema trattato e quindi nell’incapacità
di far ricorso ad un lessico specifico che possa
restringere efficacemente il numero di
documenti trovati. Da prime sperimentazioni
risulta come un utilizzo delle mappe
concettuali migliori di molto l’accuratezza
dei risultati e soprattutto stimoli la capacità
di organizzare in modo coerente il materiale
recuperato. Viene a questo proposito presentato
un metodo, battezzato
SEWCOM
che permette di creare mappe concettuali
attraverso l’interazione con i motori di ricerca.
Si è verificato inoltre come la scelta di
utilizzare i motori di ricerca, e non gli indici
categoriali, produca spesso come side-effect
un interessante ampliamento interdisciplinare
del tema trattato. Altre ricerche potrebbero
verificare come la creatività e la capacità
di risolvere problemi possano usufruire
del fattore “serendipity” in modo tale
che lo studente riesca, “giocando” con il
processo di recupero delle informazioni, a
collegare domini di conoscenza differenti
per costruire delle rappresentazioni concettuali
alternative.

venerdì 6 maggio 2011

Le competenze chiave europee per l'apprendimento permanente

Il 18 dicembre 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato una Raccomandazione ‘relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente’.
Questo documento, si inquadra nel processo, iniziato a seguito del Consiglio europeo di Lisbona del 2000 e conosciuto come ‘strategia di Lisbona’, che ha come obiettivo finale quello di fare dell’Europa ‘l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo (...)’. Per ottenere questo risultato, è stata fissata (Consiglio europeo, Barcellona marzo 2002) una serie di obiettivi che devono essere raggiunti per il 2010, attraverso l’impegno di tutti gli Stati membri e delle istituzioni europee, costantemente impegnate nel monitoraggio sui progressi fatti e nell’individuazione di ulteriori strategie da adottare.
I 13 obiettivi, fanno riferimento a 3 finalità strategiche che coinvolgono tutti i settori dell'educazione e della formazione, nella prospettiva di dare vita a un sistema di apprendimento permanente.

Il gruppo di lavoro ha definito otto ambiti di competenze chiave, così individuati nella Raccomandazione sopra citata:
  1. Comunicazione nella madrelingua;
  2. Comunicazione nelle lingue straniere;
  3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
  4. Competenza digitale;
  5. Imparare ad imparare;
  6. Competenze sociali e civiche;
  7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità;
  8. Consapevolezza ed espressione culturale.

mercoledì 4 maggio 2011

Caso Bin Laden

Osama bin Laden è stato un militante terrorista fondamentalista islamico sunnita, a capo di al-Qaeda, la più nota organizzazione terroristica internazionale. Ricercato dal FBI e da diversi governi per essere stato il principale ideatore e mandante degli attentati dell'11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York e al Pentagono di Arlington (Virginia), dei quali egli stesso, dopo un iniziale diniego, si è attribuito la responsabilità, è stato ucciso con un'operazione militare USA-Pakistan dopo anni di latitanza. Una corte di giustizia spagnola lo ha accusato assieme ad altre 34 persone degli atti di terrorismo compiuti l'11 marzo 2004 a Madrid.
Figurava al primo posto nella lista dei ricercati dall'FBI, ma non per i fatti dell'11 settembre, poiché per tali atti terroristici a occuparsene è direttamente il Dipartimento di Stato statunitense, il quale ha messo su bin Laden una taglia di 25 milioni di dollari, poi raddoppiata a 50 milioni di dollari nel 2007. Con al-Qaeda avrebbe finanziato nel 1997 l'uccisione di un gruppo di turisti a Luxor, in Egitto. Nel settembre 2006, dopo che alcuni giornali francesi hanno diffuso la notizia della sua morte per febbre tifoide (poi smentita), fu ipotizzato un cattivo stato di salute di Bin Lāden, che avrebbe perdurato per alcuni anni.
Il leader dell'internazionale del terrore Al Qaeda, Osama Bin Laden, è stato ucciso il 2 maggio in una operazione condotta dagli Stati Uniti nei pressi di Islamabad da una piccola squadra Usa, che ne ha recuperato il corpo. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parlando della maggiore vittoria Usa contro il terrorismo di questi ultimi tempi.



http://youtu.be/bdjwyAbAfbs

martedì 19 aprile 2011


Questa è la nostra immagine: rappresenta due volti, allegri per i colori che li circondano ma tristi per le loro  espressioni ambigue. 

mercoledì 13 aprile 2011

Anniversario Google

Yuri Gagarin: 50° anniversario del primo viaggio nello spazio










Era il 12 Aprile del 1961 quando Yuri Gagarin, cosmonauta sovietico, si fece lanciare nello spazio diventando così il primo uomo a viaggiare nelle spazio.
Il periodo era molto particolare, il mondo era in piena guerra fredda e le battaglie per la supremazia erano sempre maggiori, da un lato c’era la Russia, dall’altro lato c’erano gli Stati Uniti d’America. La corsa allo spazio era appena iniziata e la Russia ha voluto sorprendere tutti viaggiando per prima nello spazio, l’America dovette aspettare il 1969 per stupire il mondo quando Neil Armstrong andò sulla luna attraverso la missione Apollo 11.
Yuri Gagarin è nato nel 1934 in territorio sovietico da genitori semplici, il padre era infatti un falegname e la madre una contadina, il suo atteggiamento verso lo studio era spiccato e in poco tempo si fece notare per l’amore nei confronti delle materie scientifiche. Dopo aver conseguito il diploma di metalmeccanico, Yuri Gagarin, nel 1955 iniziò, ad appassionarsi al volo al punto da iscriversi in un aeroclub per poi trasferirsi a Zvëzdnyj Gorodok per svolgere alcuni test attitudinali che lo portarono il 12 aprile del 1961 a compiere il primo viaggio nello spazio.


martedì 5 aprile 2011

GELATO SUNDAE


Si tratta di un dessert che consiste in alcune palline di gelato guarnite con del topping di vari gusti, tra cui panna montata, ciliegie, pezzetti di noccioline e molto altro.
Una prelibatezza che a quanto pare risale al 3 Aprile 1892 e che quindi oggi festeggia il 119° anniversario, come ricordato dall’immagine del gelato sundae presente su Google.

venerdì 1 aprile 2011

IL DISASTRO DI FUKUSHIMA


Questa immagine mostra la centrale nucleare di Fukushima, colpita dal violento terremoto e dallo tsunami che ha distrutto il Giappone. Si può osservare che i reattori in funzione al momento del terremoto erano 1, 2 e 3. Questi, assieme al reattore numero 4, hanno subito i danni più gravi e ancora oggi non è stato possibile raffreddarli completamente. I reattori 5 e 6, invece, non erano operativi e fortunatamente la loro situazione è restata nella norma.


FUKUSHIMA: ANATOMIA DI UN DISASTRO

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Fukushima:_anatomia_di_un_disastro/1347123
 
La sequenza di eventi che ha portato il Giappone sull'orlo del disastro nucleare non è ancora definibile con certezza in ogni dettaglio. Le notizie in arrivo dal paese asiatico sono frammentarie, tuttavia è possibile ricostruire per grandi linee come si è arrivati a questo punto, e cioè: il reattore numero due dell'impianto di Fukushima Daiichi che potrebbe aver sperimentato una fusione parziale del nocciolo, come dichiarato dalla stessa compagnia che gestisce l'impianto, e altri due, rispettivamente il reattore uno e il reattore tre, su cui è stato necessario intervenire per diminuire la pressione al loro interno, liberando fatalmente vapore radioattivo.
Al momento del sisma, lo scorso 11 marzo, nell'area del Giappone colpita con più intensità dal terremoto erano in funzione 11 reattori nucleari, distribuiti su quattro siti differenti. Tutti erano dotati di sistemi di sicurezza antisismici, entrati regolarmente in funzione subito dopo il terremoto. Come spiega Andrea Borio, direttore del Laboratorio Energia Nucleare Applicata all'Università di Pavia: «Appena il sistema antisismico ha rilevato la scossa, tra le barre di uranio del nocciolo sono state inserite, in modo automatico, tutte le barre di controllo, ossia barre composte da materiali che interrompono la reazione di fissione nucleare.

GIAPPONE: LOTTA CONTRO IL DISASTRO FUKUSHIMA

La crisi nucleare in Giappone sembra sempre più fuori controllo, coi lavoratori che hanno dovuto allontanarsi per un po' dalla centrale di Fukushima Daiichi a causa del livello delle radiazioni.
Gli operatori dell'impianto hanno detto che ritenteranno l'uso di elicotteri militari per raffreddare i reattori, dopo che un primo tentativo è fallito a causa delle alte radiazioni nel sito.
Mentre i funzionari lottano per contenere la crisi, gli esperti sanitari sostengono che il panico sulla fuoriuscita radioattiva possa distogliere l'attenzione da potenziali minacce peggiori per i sopravvissuti al sisma e allo tsunami di venerdì scorso, come il freddo o l'accesso all'acqua potabile.
Intanto, il capo dell'Agenzia atomica per il nucleare ha detto però che la situazione è "molto grave", con danni al 'cuore' di tre unità dell'impianto, mentre il capo della Commissione Usa per la normativa nucleare ha riferito al congresso che gli alti livelli radioattivi del reattore numero 4 potrebbero incidere sulla capacità di prendere misure correttive.
Il governo giapponese ha spiegato che i livelli delle radiazioni fuori dagli ingressi dell'impianto sono stabili, ma ha comunque fatto appello alle società private affinché inviino provviste alle migliaia di persone evacuate dalla zona intorno all'impianto.

martedì 22 marzo 2011

World Mythology



http://www.windows2universe.org/mythology/worldmap_new.html

Questo sito mostra una mappa su cui sono indicate le principali culture che vantano un ricco patrimonio mitologico. Tra queste troviamo: mitologia greca, romana, celtica, africana, egiziana, cinese, giapponese, indiana e tante altre. E' molto interessante!


IMAGEMAP

IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE

 
Orfeo era  figlio di Eagro, re della Tracia, e della musa Calliope (o, secondo altre versioni del mito, di Apollo e di Calliope). Ha preso parte alla spedizione degli Argonauti, cioè dei guerrieri che, guidati dall'eroe Giasone, a bordo della nave Argo erano andati alla ricerca del "vello d'oro", custodito da un terribile drago: però non sono state le battaglie e i pericoli di questa impresa che hanno reso famoso il suo nome, ma la musica e l'amore. 
Orfeo era un poeta e un musico. Le Muse gli avevano insegnato a suonare la lira, ricevuta in dono da Apollo. La sua musica e i suoi versi erano così dolci e affascinanti che l'acqua dei torrenti rallentava la sua corsa, i boschi si muovevano, gli uccelli si commuovevano così tanto che non avevano la forza di volare e cadevano, le ninfe uscivano dalle querce e le belve dalle loro tane per andare ad ascoltarlo.
La sua sposa era la ninfa Euridice, ma non era il solo ad amarla: c'era anche Aristeo e un giorno Euridice, mentre correva per sfuggire a questo innamorato sgradito, era stata morsa da un serpente nascosto tra l'erba alta ed era morta all'istante.
Orfeo allora aveva deciso di andare a riprendersela ed era sceso nell'Ade, nell'oscuro regno dei morti. Con la sua musica era riuscito a commuovere tutti: Caronte lo aveva traghettato sull'altra riva dello Stige, il fiume infer
nale; Cerbero, l'orribile cane con tre teste, non aveva abbaiato; le Erinni, terribili dee infernali (Aletto, Tisifone e Megera), si erano messe
TIZIANO, Orfeo ed Euridice, 1511 (Bergamo, Accademia Carrara)
a piangere. I tormenti dei dannati erano cessati (Tantalo non aveva più fame e sete...) e ogni creatura, compresi il dio Ade e sua moglie Persefone, aveva provato pietà per la triste storia dei due innamorati.
Così Ade aveva concesso ad Orfeo di riportare Euridice con sé, ma a un patto: Euridice doveva seguirlo lungo la strada buia degli inferi e lui non doveva mai voltarsi a guardarla prima di arrivare nel mondo dei vivi. 
L'addio tra Orfeo ed Euridice è scolpito su un bellissimo rilievo nel Museo Archeologico di Napoli.
Euridice è al centro della scena, e poggia la sua mano sinistra sulla spalla di Orfeo, con un gesto pieno di tenerezza e rassegnazione. Ma Orfeo è inconsolabile e con la sua mano tocca la mano di lei, una carezza che è anche un inutile tentativo di trattenerla.
Inutile, perché Hermes psycopompos ha intrecciato il suo braccio al braccio destro di lei, e con dolcezza ma anche con determinazione la trattiene accanto a sé: il suo compito sarà riportarla di nuovo, e stavolta per sempre, negli Inferi.
Nemmeno una parola, solo la forza dei gesti per rendere il dolore del distacco tra i due innamorati, e la inevitabilità del destino.
Orfeo resterà fedele al suo amore per Euridice e morirà ucciso dalle Menadi, le sacerdotesse di Dioniso, che lo faranno a pezzi, gettando i suoi resti nel fiume Ebro. La   
Rilievo con Orfeo, Euridice ed Hermes, copia di età augustea di un originale greco del V secolo a.C.di scuola fidiaca, marmo (Napoli, Museo Archeologico Nazionale)
sua testa, caduta sulla lira, resterà a galla sull'acqua, cosicché Orfeo continuerà a cantare: "Euridice" diceva "O mia misera Euridice!" / E lungo il fiume le rive ripetevano "Euridice". (VirgilioGeorgiche, IV, 525.). Così Zeus, commosso, deciderà di mettere la testa di Orfeo in mezzo al cielo, nella costellazione della Lira.
 

mercoledì 16 marzo 2011

Centrali nucleari in Giappone: rischio fusione nucleare


Le esplosioni delle centrali nucleari in Giappone risvegliano la paura di una fusione nucleare: destano infatti sempre più preoccupazione il rincorrersi degli aggiornamenti provenienti dal Giappone, dove si teme per le possibili conseguenze dell’esplosione della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, oltre che delle successive esplosioni.
Andiamo con ordine, cercando di ricostruire le drammatiche vicende di questi giorni. A seguito del devastante terremoto in Giappone, che aveva già provocato un violento Tsunami lo scorso 11 marzo, si è verificata la rottura del reattore nucleare 1 della centrale di Fukushima Daiichi.
L'esplosione della centrale nucleare ha provocato seri danni all’impianto di raffreddamento degli altri due reattori della stessa centrale, oltre ad aver danneggiato i reattori della centrale di Fukushima Daini, ad 11 chilometri da Fukushima Daiichi.
Gli impianti di raffreddamento dei reattori di ogni centrale nucleare sono indispensabili per scongiurare una fusione nucleare; per ciò che riguarda le centrali in Giappone, la speranza è che la struttura intorno al reattore sembra possa reggere, ma la tensione resta alta.
All’interno dei reattori, infatti, il liquido di raffreddamento ha raggiunto dei livelli troppo bassi, insufficienti ad assicurare la copertura delle barre di combustibile, che invece dovrebbero essere completamente sommerse dall’acqua. Ed invece, prima quelle del reattore 2, ed a seguire quelle degli altri due della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, sono state esposte all’aria, per più della metà della loro superficie.
Ciò significa che le stesse sono esposte a calore e conseguentemente determinano l’evaporazione dell’acqua rimanente e l’inevitabile aumento della superficie esposta.
Ciò che si teme di più, come dichiarato dalla Tokyo Electric Power Co, società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, è la fusione del nucleo dei reattori. Ed intanto il livello di radiazioni rilevato intorno a Tokio continua a salire, così come il dietrofront di molti governi europei riguardo al nucleare.

Centrali nucleari: benefici e rischi

Come penso tutti sappiano una centrale nucleare brucia Uranio e produce energia Elettrica, ma a differenza di una normale centrale termoelettrica, che brucia carbone, petrolio o gas, non sfrutta reazioni chimiche, ma reazioni di fissione, circa un milione di volte più energetiche a parità di massa di combustibile.
Il risultato è che, mentre una centrale termica media produce 50-100 Mw bruciando migliaia di tonnellate di combustibile, una centrale nucleare media produce circa 1000 Mw bruciando poche tonnellate di uranio.
Oltretutto, come si sa, i combustibili fossili dureranno per altri 50-60 anni, forse un po' di più, sicuramente non per l'eternità.
L'Uranio estratto in miniera durerà per altri 60-70 anni, ma c'è modo di estrarne in quantità quasi infinita dall'acqua di mare e da altri materiali comuni.
Oltretutto l'energia nucleare, in condizioni di funzionamento normale, ha un impatto ambientale molto minore delle centrali a carbone o a metano, e non produce né anidride carbonica né ceneri come le centrali a carbone.
 Il problema è che si ha produzione di scorie nucleari, (prodotti di fissione: cesio, stronzio, iodio, rubidio....) estremamente antipatiche da trattare.
Per le scorie si sono proposti tanti tipi di trattamento, dal bruciamento nel "Rubbiatrone" alla vetrificazione.
Al momento, per onestà intellettuale, bisogna dire che l'unico modo serio di disfarsi delle scorie è metterle in bidoni adeguatamente schermati (Quelli di progetto recente offrono garanzie veramente incredibili) in posti geologicamente stabili e adeguatamene monitorati.
E' esattamente quello che si fa con i rifiuti chimicamente tossici. Anzi, penso di poter affermare che per i rifiuti nucleari c'è attenzione molto maggiore. E vengono prodotti in quantità molto minore.

A nostro parere, le centrali nucleari ci permettono di sfruttare al meglio le risorse naturali senza provocare gravi danni all'ambiente. Tuttavia, l'uomo è esposto ad un rischio troppo grande ed è giusto chiedersi se valga la pena correre il pericolo di compromettere l'intera umanità e il nostro futuro.

mercoledì 9 marzo 2011

Commento all'immagine di google per la festa della donna

8 Marzo 2011 – Festa della Donna
Google festeggia insieme a noi il 100° anniversario internazionale della Donna dedicandogli il logo sulla sua famosissima Homepage.

 Cosa rappresenta la festa della donna?


Noi abbiamo festeggiato questa festa facendo gli auguri a tutte le donne!

La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. In Italia questa celebrazione si è tenuta per la prima volta nel 1911: nel 2011 si è tenuto il primo centenario.

venerdì 25 febbraio 2011

150 ANNI DELLA REPUBBLICA

Nel 1861, dopo le guerre contro gli Austriaci e conclusa la spedizione di Garibaldi in Sicilia, termina il lungo periodo di lotta politica e militare che conduce l’Italia all’unificazione. Il 17 marzo di quell’anno a Torino viene proclamata l’unità nazionale e la città diventa la prima capitale d’Italia.
Durante il Risorgimento aveva accolto tutti gli esuli che, giunti da ogni parte della penisola, avevano maturato una comune aspirazione unitaria e qui era stata elaborata la strategia politica che avrebbe portato all’unificazione.
La nuova storia dell’Italia, indipendente e unita, parte quindi da Torino il 17 marzo di un secolo e mezzo fa. La città resta capitale per quattro anni, fino al 1865, quando la centralità del governo del Regno si sposta a Firenze. La sede viene stabilita a Roma a partire dal 1871, quando l’unificazione del Paese è ormai definitivamente completata.
Nel 1911 e nel 1961, in occasione del Cinquantenario e del Centenario dell'unificazione nazionale, Torino torna ad essere il centro del Paese: le grandiose celebrazioni che vi si tengono per i due anniversari attraggono oltre 6 milioni di visitatori ciascuna.

Nel 2011 l'Italia compie 150 anni e moltissime città, tra cui Torino, festeggiano l'anniversario con grandi eventi.



martedì 22 febbraio 2011

Sei Cappelli per pensare!

De Bono spiega che utilizzare ed indossare realmente 6 diversi Cappelli per osservare qualcosa da diversi punti di vista permette di superare i limiti abituali cui sottoponiamo i nostri ragionamenti.
Ogni cappello è legato ad un tipo di pensiero e grazie al colore è facilmente collegabile ad una tipologia di pensiero.
Per realizzare la tecnica si procede indossando i 6 cappelli secondo l'ordine proposto, che però non è rigido, in quanto può essere utile mettere uno stesso cappello più volte, per approfondire la riflessione, oppure invertire l'ordine. Questa scelta è a discrezione di chi utilizza la tecnica e le varianti saranno sempre più auspicabili, con l'aumentare dell'esperienza.

Ecco i nostri Cappelli:

venerdì 11 febbraio 2011

Illusioni percettive

Una illusione ottica è una qualsiasi illusione che inganna l'apparato visivo umano, facendogli percepire qualcosa che non è presente o facendogli percepire in modo scorretto qualcosa che nella realtà si presenta diversamente.
Le illusioni ottiche possono manifestarsi naturalmente o essere dimostrate da specifici trucchi visuali che mostrano particolari assunzioni del sistema percettivo umano.

In base al meccanismo che ne è causa quindi, si hanno tre categorie di illusioni:
  • ottiche, quando sono causate da fenomeni puramente ottici e pertanto non dipendenti dalla fisiologia umana;
  • percettive, in quanto generate dalla fisiologia dell'occhio. Un esempio sono le immagini postume che si possono vedere chiudendo gli occhi dopo avere fissato un'immagine molto contrastata e luminosa;
  • cognitive, dovute all'interpretazione che il cervello dà delle immagini. Un caso tipico sono le figure impossibili e i paradossi prospettici.


martedì 8 febbraio 2011

BRESCIA ED IL SUO PATRONO

Cosa rappresenta la festa collettiva del Patrono?
S. Faustino cade il 15 febbraio e quel giorno Brescia festeggia il suo Santo Patrono; in città si tiene per tutta la giornata una fiera-mercato veramente grande, animata e ricca, come tuttavia se ne possono trovare tante in Italia. Ed allora perché vi consigliamo di visitare Brescia in questo giorno ?
Semplice, perché è il 15 febbraio che Brescia ed i bresciani riscoprono per un giorno le proprie origini e questa città, solo di recente valorizzata nelle sue enormi attrattive turistico - culturali, si anima di gente, sfodera la propria identità e viene pervasa da un clima festaiolo avvertibile in ogni dove.
Allora la festa diviene occasione per ritrovare antiche usanze, percorrere quartieri altrimenti poco frequentabili, vivere il centro storico di Brescia mescolandosi alla fiumana di gente che dalla mattina fino alla sera invade la città.
Come la vivi?
Personalmente non partecipo a questa festa perché non abito in città e non mi reco per festeggiare.
E' utile?
Sì, è utile per ricordare la ricorrenza del S. Patrono ed è un' occasione per riunirsi e visitare la città e le numerose bancarelle!

http://www.google.it/images?hl=it&source=imghp&biw=1225&bih=781&q=san+faustino+brescia&btnG=Cerca+immagini&gbv=2&aq=o&aqi=&aql=&oq

venerdì 4 febbraio 2011

Acrostico

Immagini: cosa rappresentano?

QUESTA PIZZA RAPPRESENTA LA PASSIONE PER LA BUONA CUCINA...GNAM!

QUESTA BARCA A VELA RAPPRESENTA LA SODDISFAZIONE DI VIAGGIARE E SCOPRIRE NUOVI ORIZZONTI.

QUEST' IMMAGINE RICORDA LA SPENSIERATEZZA TIPICA DELL' ESTATE!

ED ECCO LA FORZA DELLA SOLIDARIETA' UMANA.

QUEST' IMMAGINE MOSTRA LA BELLEZZA DELLA NATURA E I COLORI AUTUNNALI.

LA MUSICA E' UN' ARTE ESPRESSIVA E UN LINGUAGGIO UNIVERSALE.



QUESTA FOTO CI RICORDA LA MALINCONIA E LA SOLITUDINE.

martedì 1 febbraio 2011

Tunisia ed Egitto, il web fa la rivoluzione?

Il fermento di umanità connessa che osserviamo in questi giorni, in Tunisia e in Egitto, ha la tragicità e il coraggio di chi vuole trasformare la propria voce pubblicata in opinione pubblica. Una opinione che non si fonda più nell’immaginario pubblico costruito dalla stampa e dalla televisione di un Paese che, probabilmente, non riesce a dare visibilità a un dissenso diffuso, che non riesce a rappresentare un malessere condiviso. Allora i cittadini provano a rappresentarlo da soli e ad auto-organizzarsi attorno alle possibilità che la rete, oggi, rende disponibili.
La rivoluzione non la fa il web. La fanno le persone, ci ricorda Jillian C. York, perché il web non è garanzia di partecipazione e azione: «I also think it’s a bit irresponsible of Western analysts to start pontificating on the relevance of social media to the Tunisian uprising without talking to Tunisians». Come twitta Alaa Abd El Fattah: «hey frigging american analysts how about we let tunisians, who actually lived what happened decide how relevant twitter and wikileaks where?». Eppure non possiamo negare che «non c’è tentativo di rivoluzione che non sia stato accompagnato da un significativo tasso di conversazione sulla rete e nello specifico su siti di social network come Facebook e Twitter». Sarà per questo che il governo egiziano nella notte tra il 27 e il 28 gennaio ha chiuso l’accesso a tutta Internet e sconnesso la telefonia cellulare, dopo aver oscurato e censurato martedì Twitter, e giovedì YouTube e Facebook, nel tentativo di rendere invisibile quel dissenso che al mondo stava diventando evidente e per evitare che la Rete potesse essere un modo significativo di auto-organizzazione.
La rivoluzione non la fa il web. La fanno le persone, ci ricorda Jillian C. York, perché il web non è garanzia di partecipazione e azione: «I also think it’s a bit irresponsible of Western analysts to start pontificating on the relevance of social media to the Tunisian uprising without talking to Tunisians». Come twitta Alaa Abd El Fattah: «hey frigging american analysts how about we let tunisians, who actually lived what happened decide how relevant twitter and wikileaks where?». Eppure non possiamo negare che «non c’è tentativo di rivoluzione che non sia stato accompagnato da un significativo tasso di conversazione sulla rete e nello specifico su siti di social network come Facebook e Twitter». Sarà per questo che il governo egiziano nella notte tra il 27 e il 28 gennaio ha chiuso l’accesso a tutta Internet e sconnesso la telefonia cellulare, dopo aver oscurato e censurato martedì Twitter, e giovedì YouTube e Facebook, nel tentativo di rendere invisibile quel dissenso che al mondo stava diventando evidente e per evitare che la Rete potesse essere un modo significativo di auto-organizzazione.La rivoluzione non la fa il web. La fanno le persone, ci ricorda Jillian C. York, perché il web non è garanzia di partecipazione e azione: «I also think it’s a bit irresponsible of Western analysts to start pontificating on the relevance of social media to the Tunisian uprising without talking to Tunisians». Come twitta Alaa Abd El Fattah: «hey frigging american analysts how about we let tunisians, who actually lived what happened decide how relevant twitter and wikileaks where?». Eppure non possiamo negare che «non c’è tentativo di rivoluzione che non sia stato accompagnato da un significativo tasso di conversazione sulla rete e nello specifico su siti di social network come Facebook e Twitter». Sarà per questo che il governo egiziano nella notte tra il 27 e il 28 gennaio ha chiuso l’accesso a tutta Internet e sconnesso la telefonia cellulare, dopo aver oscurato e censurato martedì Twitter, e giovedì YouTube e Facebook, nel tentativo di rendere invisibile quel dissenso che al mondo stava diventando evidente e per evitare che la Rete potesse essere un modo significativo di auto-organizzazione.