mercoledì 24 novembre 2010

I NATIVI DIGITALI

Il dibattito recente su “nativi digitali” e “immigranti digitali” è piuttosto
acceso. Ma esistono davvero i nativi? E chi sono? Il loro modo di usare le tecnologie è legato alla loro età età? Per capire meglio questo mondo è stato organizzato dall’università di Milano Bicocca il convegno Digital Learning. Scuola, apprendimento e tecnologie didattiche, il 18 e il 19 novembre a Cinisello Balsamo (Milano). E proprio al convegno verrà presentata la ricerca Digital Learning - La dieta mediale degli studenti universitari italiani, a cura del Gruppo NumediaBios e dell'università Milano Bicocca. Ciò che emerge dai nostri dati è chiaro: la coppia oppositiva nativi/immigranti digitali è efficace ed esplicativa, a patto che non si considerino i nativi come una categoria unitaria e non si enfatizzi troppo la faglia tra nativi e immigrati. I nativi sono, infatti, una specie in via di apparizione, all’interno della quale possono essere individuate differenti popolazioni e stili di fruizione delle tecnologie, differenti a seconda dell’età e quindi dell’esposizione più o meno precoce alle tecnologie della comunicazione digitale. Dai dati del report di ricerca, emergono, infatti, tre tipologie differenti di nativi digitali, che segnano la transizione dall’analogico al digitale dei giovani nei paesi sviluppati:

a. I nativi digitali puri (tra 0 e 12 anni);
b. i Millennials (tra 14 e 18 anni);
c. I nativi digitali spuri (tra 18 e 25 anni).



http://www.google.it/images?hl=it&source=imghp&biw=1276&bih=823&q=nativi+digitali&gbv=2&aq=f&aqi=g1&aql=&oq=&gs_rfai=

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